Joys, Moneyless, Zed1, Etnik. L’Urban Art all’Interporto di Bologna

@Interporto Bologna, Blocchi 4.2, 6.3, 8.2, 9.3 - Bentivoglio (BO)
dal 27 gen al 5 feb 2023

ART CITY Bologna 2023

Fin dal 1984, anno in cui si tenne alla galleria comunale di Arte moderna di Bologna la mostra “Arte di Frontiera: New York Graffiti” da un progetto di Francesca Alinovi, Bologna si è accreditata come la culla della Urban Art in Italia. Ai tempi New York vantava già la seconda generazione di writer e grazie all’Alinovi, in Italia arrivò a un pubblico più ampio rispetto agli addetti ai lavori, l’esperienza del graffiti writing e ciò che lo distingueva dall’arte contemporanea del momento: non si parlava solo di arti figurative, non si parlava solo di un movimento, ma di una cultura: la cultura hip hop. La scena bolognese da quel momento getta le basi per la sua evoluzione nell’ambito dei graffiti fino ad arrivare a quella che oggi chiamiamo arte urbana.

Nel decennio 1990-2000 si sviluppano i primi festival di arte urbana bolognese per giungere poi nel 2016 alla mostra «Street Art – Banksy & Co. L’arte allo stato urbano» tenutasi a Palazzo Pepoli che scatena una clamorosa protesta da parte del writer Blu che cancella tutte le sue opere a Bologna. L’urban art, a suo giudizio, non ha motivo di essere esposta in uno spazio chiuso. 

Non è un caso quindi che Prologis, società che opera nel settore immobiliare per la logistica, abbia scelto proprio Bologna per dare vita ad un progetto ambizioso, visionario e unico nel panorama mondiale: il primo Museo di Urban Art a cielo aperto che sarà ospitato presso l’Interporto di Bologna. L’obiettivo è quello di valorizzare questa forma di arte urbana e di “fotografare” quanto di meglio gli artisti italiani sono in grado di esprimere oggi mettendo in mostra tutte le sfaccettature dell’arte urbana, dal figurativo all’astratto fino al graffuturism per stimolare emozioni diverse grazie ai differenti approcci di stile. 

Uno degli elementi sicuramente più innovativi del progetto risiede nella sua fruibilità a 360 gradi: l’accesso all’Interporto di Bologna, infatti, è gratuito e aperto al pubblico h24, 7 giorni su 7. Questo rappresenta la massima espressione dell’arte urbana. In questo caso si crea un nuovo tipo di linguaggio che porta un ambiente ai più sconosciuto, quello del parco logistico, a dialogare con i cittadini attraverso una forma di arte che è sempre più ricercata da pubblici diversi trasformando così un luogo di lavoro in qualcosa di nuovo e fruibile da un pubblico molto più ampio.

Direttore artistico e curatore del progetto è Enrico Sironi, in arte Hemo, che ha scelto di coinvolgere nel progetto artisti italiani riconosciuti a livello internazionale provenienti dal mondo del writing. Con questa scelta curatoriale Sironi ha voluto portare un’arte segnata da una compiutezza nel percorso di ogni singolo autore. La rosa di artisti è stata scelta con cura per comprendere tutte le sfaccettature dell’arte urbana, dal figurativo all’astratto fino al graffuturism. L’intento è quello di stimolare emozioni diverse grazie ai differenti approcci di stile.

Sono quattro le prime imponenti opere di urban art già realizzate sulle facciate degli edifici per la logistica di Prologis all’Interporto di Bologna: Joys con l’opera “Concept”, Moneyless con “Bologna 01”, Zed1 con Bella Bugia o “Brutta Verità” e Etnik con “Carosel (Cool tour)”. 


esposizione permanente di opere di urban art, promossa da  Prologis in collaborazione con MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna


Orari di apertura ART CITY Bologna:

27-31 gennaio,1,2,3,4,5 febbraio h 24