Musica Insieme

@ Teatro Auditorium Manzoni
dal 19 ott 2022 al 14 giu 2023

I CONCERTI 2022/2023 | XXXVI edizione

Musica Insieme
I CONCERTI 2022/2023
XXXVI edizione
Teatro Auditorium Manzoni
19 ottobre 2022 / 21 maggio 2023

Intorno al cartellone 2022/23 si riuniscono grandi Maestri, importanti debutti e un’esclusiva immagine d’artista che ispira a guardare lontano, con nuove idee green e una particolare attenzione per i giovani e per il territorio.

IL CALENDARIO – INTERPRETI E PROGRAMMI
Ricominciamo dalla Fantasia . Scorrendo il cartellone 2022/23 veniamo subito trasportati in una dimensione magica, di evasione e di sogno, dalla prima nota del primo concerto, che vedrà Daniil Trifonov inaugurare la Stagione con il ritorno all’infanzia dell’Album per la gioventù di Čajkovskij, all’ultima nota del concerto finale, che ci trasporterà con la trombettista norvegese Tine Thing Helseth nella terra promessa di Youkali, “isola dei desideri” e rifugio sognato da Kurt Weill prima di rifugiarsi realmente negli Stati Uniti con il dilagare dell’incubo nazista. Sarà stata la gabbia della pandemia, che ha risvegliato in noi oltre a tanto dolore e a nuove paure altrettante energie creative e di rinascita, ma se l’arte rappresenta in qualche modo un’istantanea della società e del mondo in cui viviamo, allora I Concerti 2022/23 ci rendono un’immagine piena di speranze, di sogni e di magia.
Sul solco di questo percorso si alza dunque il 19 ottobre il sipario su uno dei più sbalorditivi pianisti Under 35 dei nostri tempi, Daniil Trifonov, premiato in un solo anno al Concorso “Rubinstein” di Tel Aviv e al “Čajkovskij” di Mosca, che come sempre sa cogliere dal suo sterminato repertorio una scelta raffinata, che attraversa le Fantasie di Mozart e Schumann per arrivare allo Skrjabin della Quinta Sonata, visionaria e inneggiante a mistiche “forze misteriose”. E Skrjabin, di cui nel 2022 ricorre il 150° della nascita, aprirà anche il recital di un’altra inarrivabile pianista come Beatrice Rana, attesa sul palco il 21 novembre per trasmetterci dal vivo quelle vibrazioni che nel 2021 abbiamo percepito, con gratitudine e consolazione, attraverso lo schermo di televisioni e computer di casa. La pianista salentina incentrerà il suo programma su due sonate-capolavoro, la Seconda di Chopin, la cui Marcia funebre è fra i brani più conosciuti della storia della musica, e la Hammerklavier op. 106 di Beethoven. Proprio la sonata è un altro importante filo conduttore di questa Stagione: la forma più rappresentativa della musica da camera, con la quale i compositori si sono cimentati nei secoli, e al cui nome associamo generalmente due strumenti fra tutti, il pianoforte appunto, e il violino. Così il 24 ottobre a interrogarsi sull’evoluzione della sonata sarà Joshua Bell, fra i più blasonati violinisti al mondo, vincitore di quattro Grammy Awards e unico Direttore musicale dell’Academy of St. Martin-in-the-Fields dopo il fondatore Sir Marriner. Insieme a Peter Dugan partirà dalla “pietra miliare” Beethoven per arrivare a Schumann e a Debussy. Un altro sguardo sul violino, sulla sonata e sulla fantasia ce lo offriranno il 14 novembre Francesca Dego, fra le più brillanti eredi della grande scuola d’archi di Salvatore Accardo, e Alessandro Taverna – al suo debutto per Musica Insieme – che vanta collaborazioni con Maazel, Chailly, Harding, Mariotti. Per loro, tre unicum nella storia dei loro autori: le sole sonate mai composte da Richard Strauss e da César Franck (ancora un anniversario 2022 da ricordare) e un’altra Fantasia,quella di Schoenberg. Il 12 dicembre toccherà poi all’Accademia Bizantina condurci, con il virtuosismo di Alessandro Tampieri e la direzione di Ottavio Dantone, alle radici del concerto grosso, grazie all’“Orfeo del violino” Arcangelo Corelli, che ha proiettato il suo strumento (e l’Italia) all’avanguardia della musica strumentale fra Sei e Settecento. Ad aprire il nuovo anno, il 9 gennaio raccoglierà il testimone di questa staffetta un’altra star come Gil Shaham, più volte nominato “Artista dell’anno” in America e ideale Cicerone di questo viaggio, in quanto interprete di riferimento per Bach, ma anche paladino dei Concerti per violino del Novecento. A chiudere la carrellata di grandi violinisti e di grandi sonate sarà il 6 marzo Leonidas Kavakos, il cui impegno, sancito da riconoscimenti come i Gramophone Awards, si esprime anche in una preziosa attività didattica. Con uno dei nostri più interessanti pianisti, Enrico Pace, ci offrirà un altro percorso che parte proprio dall’“alfa” della Prima Sonata di Beethoven per catapultarci nel Novecento di Bartók e Ravel, dove violino e pianoforte si fronteggiano come Titani, ora alleati, ora irriducibili avversari. Il 16 gennaio, l’archetto passerà ai Violoncelli di Santa Cecilia, che debuttano in Stagione con Kian Soltani, talento poco più che trentenne di origini iraniane, già Primo violoncello della WestEastern Divan Orchestra di Daniel Barenboim, compagine simbolo del dialogo fra i popoli. Non a caso, il loro programma si articolerà fra lo “Spirito europeo”, da Vivaldi a Sollima, e le “Evasioni
sudamericane” di Gardel, Villa-Lobos e Piazzolla. E il 3 aprile tornerà a Bologna, dove Musica Insieme l’ha presentato per la prima volta, il violoncellista Pablo Ferrández, premiato al massimo concorso per il suo strumento, il “Čajkovskij” di Mosca, in un concerto che rinsalderà i già proficuirapporti con la Filarmonica Arturo Toscanini, ospite regolare di Musica Insieme (l’ultima volta nel 2017 con un indimenticabile Krystian Zimerman) e confermerà anche la nostra promozione delle nuove musiche e dei nuovi autori, con una prima assoluta, Città nascoste, commissionata a Fabio Massimo Capogrosso. Accanto ai solisti, gli archi riuniti ci regaleranno due serate speciali: il 27 febbraio, il sestetto di violini, viole e violoncelli composto fra gli altri da Viviane Hagner, Karolina Herrera ed Eckart Runge coinvolgerà i mimi tedeschi Bodecker & Neander in una nuova “visione” della Notte trasfigurata di Schoenberg, che racconterà l’amore senza parole, ma con l’incanto delle note e dei gesti. L’8 maggio, nel primo di una serie di incontri che abbiamo intitolato Musica Insieme a… , Luigi Piovano guiderà un ensemble di illustri colleghi, da Grazia Raimondi a Francesco Fiore e Ludovica Rana, in programma un Souvenir de Florence di Čajkovskij che ci trasporterà in un’Italia idealizzata, simbolo per l’autore del ricordo dei giorni felici che vi aveva trascorso. Altri due grandi artisti suoneranno per la prima volta a Bologna grazie a Musica Insieme – diamo i numeri: la metà dei concerti di questo cartellone sono novità… – e saranno due strumentisti a fiato oggi fra i più acclamati al mondo: il 13 febbraio Andreas Ottensamer, Primo clarinetto dei Berliner Philharmoniker, e a fine Stagione, domenica 21 maggio la trombettista Tine Thing Helseth, entrambi impegnati in programmi caleidoscopici – e nel caso della Helseth sarà anche la prima volta in assoluto che ascolteremo un duo di tromba e piano nella storia di Musica Insieme.
Ancora due debutti, a dimostrare una inesausta curiosità che condividiamo ormai da anni con il nostro pubblico, saranno quelli dei pianisti Saleem Ashkar, che il 27 marzo ci offrirà un impaginato fra “classici” e giovani autori tunisini e israeliani, senza dimenticare le sonate di Beethoven di cui ha inciso l’integrale per Decca, e Vadym Kholodenko, anche per lui mercoledì 19 aprile uno sguardo personalissimo sulla sonata, con Prokof’ev e Schubert. A chiudere il cerchio, nel cuore del cartellone troveremo un concerto che il 20 febbraio unirà il debutto a Bologna di un quartetto d’archi dalla carriera trentennale come il Jerusalem Quartet, e il ritorno dopo quasi 35 anni di una brillante Signora del pianoforte: Elisabeth Leonskaja.


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